MESSAGGIO DI AUGURI DEL CARDINALE COCCOPALMERIO PER APERTURA SEDE PARLAMENTO DELLA LEGALITA' A MONREALE

Il Cardinale Francesco Coccopalmerio, ha aderito al cammino culturale del Parlamento della Legalità Internazionale lo scorso dicembre 2016 firmando proprio la scheda di adesione  in una affollata aula magna dell'I.I.S.S. "Francesco Ferrara di Palermo.

Presidente del Pontificio Consiglio dei testi Legislativi - Ministro della Giustizia della Santa Sede -  il Cardinale Coccopalmerio lo scorso 21 marzo 2017 ha accolto presso l'Istituto Augustinianum -Pontificia Università del Laterano - la delegazione del Parlamento della Legalità Internazionale per rifletter e proprio sui valori della vita che il movimento porta avanti su territorio nazionale a partire dal Kerigma della Gioia.

Per impegni già calendarizzati, lo stesso, in vista dell'inaugurazione della Sede di Presidenza del Parlamento della Legalità Internazionale a Monreale il prossimo 22 maggio alle ore 16, ha fatto pervenire il messaggio in calce.

Ecco la sua lettera:

"Caro prof. Mannino, grazie per il Suo gentile invito all’inaugurazione della Sede di Presidenza del Parlamento della Legalità. Non potrò intervenire, ma prego Lei di voler salutare tutti i presenti e dire loro di continuare in questa missione di promuovere la legalità cioè di far capire e vivere, specialmente ai giovani, la importanza e la bellezza di rispettare e promuovere la persona degli altri, particolarmente dei più bisognosi, anche in applicazione, per chi è cristiano, del messaggio evangelico che ci chiede di amare il prossimo, come il buon Samaritano."

Mi creda Suo,

con affetto.

 

Card. Coccopalmerio

La Uiltrasporti Sicilia premia Nicolò Mannino

Cefalù (PA) 14 maggio 2017 - La Uiltrasporti Sicilia premia Nicolò Mannino.

Dinnanzi ad una affollata e attenta platea convocata dal Commissario straordinario della Uiltrasporti Sicilia Agostino Falanga all’Hotel   Santa Lucia - Le Sabbie d’Oro - di Cefalù, lo stesso ha espresso apprezzamento e ammirazione per il lavoro culturale svolto dal Parlamento della Legalità Internazionale premiando il fondatore e presidente Nicolò Mannino - Un segno di affetto che ha avuto il consenso di tutti i delegati presenti i quali prima del “grazie” hanno seguito con passione e tanto silenzio l’intervento di Nicolò Mannino che ha “incantato” per più di mezz’ora i partecipanti all’assemblea generale quadri e delegati della Uiltrasporti Sicilia.

Un intervento “al positivo” quello di Nicolò Mannino che richiamando il valore della trasparenza, della legalità e della solidarietà non li ha mandati a dire di certo quando ha richiamato a ridare voce e bellezza ai grandi valori della famiglia, della fede, del riscatto di questa “bellissima terra di Sicilia”.

Per più volte l’intervento di Nicolò Mannino è stato interrotto da applausi non di rito ma dal “cuore”, applausi e consensi di lungo respiro e altrettanta durata poiché le parole di plastica hanno ceduto a quelli della passione e del cuore certi che “se non svegliamo le coscienze di tanti validi uomini e donne di questa nostra terra non ci sarà sviluppo e futuro”.

Agostino Falanga e Nicolò Mannino da mesi hanno unito le forze e gli intenti per una cultura di riscatto della Sicilia a partire dal lavoro dei giovani pensando e pianificando dei progetti culturali dove i giovani devono essere protagonisti di una cultura di riscatto a partire dalla meritocrazia e dalla professionalità.

L’intervento di Nicolò Mannino è stato salutato e apprezzato da tutti i partecipanti al convegno mentre le telecamere delle tv presenti hanno immortalato l’ovazione finale quando tutta la platea in piedi ha indirizzato l’applauso finale a quanti hanno pagato con la vita la rinascita di questa meravigliosa terra di Sicilia mentre Nicolò Mannino ne proclamava i nomi e cognomi quasi a chiamare l’appello in classe.

Agostino Falanga consegna a Nicolò Mannino una targa, un segno d’affetto e di riconoscimento che ben richiama e sigla un patto di stima e di affetto tra i due che amano questa terra di Sicilia e cooperano a favore di un presente di “rinnovamento necessario” per essere sempre più fieri di essere figli di questa amata terra di Sicilia che merita ancora attenzione, sviluppo e gente pulita che non si possa né comprare né vendere.

Mannino e Vicari al convegno di UilTrasporti Sicilia: "Non avere paura della mafia, investire nello sviluppo del nostro Paese

Cefalù 11/05/2017 - Si è svolto presso l'Hotel Santa Lucia di Cefalù un convegno della UilTrasporti Sicilia dal titolo "un rinnovamento necessario per una Sicilia che vuole".

Hanno partecipato all'evento il presidente del Parlamento della Legalità Internazionale Prof. Nicolò Mannino, Agostino Falanga Commissario Straordinario e il Sottosegretario di stato ai Trasporti e alle Infrastrutture, la senatrice Simona Vicari, socia del Parlamento della Legalità Internazionale.

Nel suo intervento il prof. Mannino ha illustrato la storia, gli scopi ed i successi ottenuti dal Movimento culturale apartitico, interconfessionale e interreligioso, che si identifica con il titolo in oggetto. Solo la partecipazione all'evento può dare la cifra delle emozioni provate a sentire le parole spontanee e sincere del prof. Mannino.

"Con il commissario Agostino Falanga – dice Nicolò Mannino - torneremo a parlare alla gente vera, ai cittadini liberi, ai giovani che credono in un presente di riscatto per cooperare insieme allo sviluppo del nostro territorio".

"Il nostro Paese ha bisogno di infrastrutture, di sviluppo, di azione concreta. Abbiamo bisogno di dire no alle raccomandazioni e si alla meritocrazia. E poi mettersi in gioco e dire NO ad ogni forma di mafia, non avere paura della mafia - dirà il prof. antimafia insieme al Sottosegretario Simona Vicari - per investire nel nostro Paese."

Abbiamo messo in risalto la voglia di trasparenza e sviluppo di questa terra che merita il meglio per i giovani a partire dal principio di meritocrazia che si sostituisce a quella delle raccomandazioni che umilia e offende i giovani preparati che hanno necessità di lavoro.

Pietro Dragone

 

 

GIOVANI DI TUTTO IL MONDO CONVOCATI DAL PARLAMENTO DELLA LEGALITA' INTERNAZIONALE per dire NO alla mafia nel Giardino della Memoria

Un lungo applauso ha salutato l'arrivo dell'Arcivescovo di Monreale Mons. Michele Pennisi, guida spirituale del Parlamento della legalità Internazionale che ha abbracciato con paterno affetto  i giovani del Parlamento della Legalità Multietnico composta da giovani  alunni e alunne dell'I.I.S.S. "F.Ferrara " di Palermo arrivati nel capoluogo siciliano da diverse parti del mondo.

Alziamo lo sguardo: già in lontananza si vede un fiume in piena di studenti dalle scuole di Monreale, dalla "Guglielmo II", all'"Antonio Veneziano", dagli studenti dell'I.C. di Pioppo a quell' Ist. Compr. "Francesca Morvillo", dagli alunni  dell'Istituto  Statale di Agriria S. Cipirello/San Giuseppe Jato sino a quelli  dell'Istituto Comprensivo "Luigi Pirandello" di Cerda che hanno animato la S. Messa e poi eseguito un piccolo ma significativo concerto.

In prima fila le autorità arrivate dalla Prefettura, dal Comando Regione dell'Esercito Regione Sicilia, dalla Questura di Palermo e dalla Compagnia dei Carabinieri di Monreale. E così un lungo applauso è stato indirizzato al Vice Prefetto Laura Franchina, al Tenente Colonnello dell'Esercito Tamburello in rappresentanza del Comando Militare Esercito Sicilia, al Sindaco di San Giuseppe Jato Davide Licari, al Colonnello dei Carabinieri  Pietro Sutera e al Capitano dei Carabinieri Guido Volpe, alla Polizia di Stato e a tutte le forze armate presenti.

A concelebrare con Mons. Michele Pennisi l'Arciprete di San Giuseppe Jato Don Filippo Lupo e l'Arciprete di  San Cipirello Don Giuseppe La Franca.

Dalla lontana Bergamo anche una delegazione di Studenti capitanata dalla Coordinatrice Culturale del Parlamento della Legalità Internazionale della Lombardia Patrizia Giaveri, con il primo cittadino del Comune di Romano di Lombardia Sebastian Nicoli.

Presenti intorno l'altare  l'Associazione Nazionale dei Carabinieri della Sezione di Monreale.

Parole forti, profetiche e chiare sono tuonate contro i carnefici della mafia che non hanno avuto paura e nessun rimorso di coscienza nell'uccidere, strozzare e sciogliere nell'acido il piccolo Giuseppe colpevole solo di essere figlio di Santino Di Matteo prima affiliato alla mafia e poi collaboratore di Giustizia. Tante volte l'omelia dell'Arcivescovo, ripresa pure da una TV tedesca è stata interrotta da applausi e consenso.

Nicolò Mannino e Salvatore Sardisco, rispettivamente presidente e vice presidente del Parlamento della Legalità Internazionale hanno dato il benvenuto a tutti e organizzato l'evento in modo professionale, semplice ma impeccabile.

Dopo la Celebrazione  Eucaristica Nicolò Mannino e Salvatore Sardisco hanno conferito a Mons. Michele Pennisi, proprio per le sue chiare e inequivocabili posizioni contro ogni forma di violenza e mafia, il premio memoria Giovanni Falcone 2017 pergamena controfirmata da Maria Falcone sorella del magistrato ucciso dalla mafia ben venticinque anni fa. "Accetto con affetto questo segno di riconoscimento - ha detto Mons. Michele Pennisi - ma io rispondo alla mia Chiamata di Pastore a servizio della Chiesa".

A Mons. Pennisi anche una croce pettorale arrivata da Verona dove pochi giorni fa Nicolò Mannino ha insediato l'Ambasciata dell'Amore e che il prossimo quindici maggio troverà collocazione in una sezione di ospedale a Verona dove vi sono bambini malati di Leucemia e tumore. "Sono commosso ma felice perché qui ci sono i volti di tutto il mondo, e studenti di tutte le fedi - ha precisato Nicolò Mannino - qui ce un cuore solo che batte forte come quello di chi non si arrende e crede nella forza travolgente della vita. Qui vi è  oggi il richiamo alla coscienza di chi si è troppe volte macchiato di sangue innocente perché - ha detto Mannino - oggi Giuseppe siamo ciascuno di noi".

Salvatore Sardisco, fiero di aver raccolto tanto consenso dal mondo scuola, specie da quello di Monreale, precisa"Questa giornata rimarrà nella storia perché ogni studente e studentessa non può che fotografare col cuore ciò che rende singolare un luogo che ieri ha visto morire un bambino e oggi tanti bambini, adolescenti e giovani cantano alla vita.

A fine celebrazione in corteo si va vicino al pozzo e si posa un mazzo di fiori,il quadro del sacro Cuore di Maria e di Gesù,  mentre in religioso silenzio il lettino arrugginito dal tempo dove il piccolo Giuseppe avrà riposato qualche minuto prima di morire, proprio quella brandina viene ricoperta da tanti angeli di carta. Ce chi porta via una lacrima, chi a stento trattiene il pianto. una foto rubata, una preghiera e un segno di croce... ce posto per tutto e tutti e solo qui in questo luogo si comprende l'orrore della mafia e dei suoi carnefici.

E' vero... giornate come queste, curate magistralmente dal parlamento della legalità internazionale, rimangono e fanno la storia . Quella scritta con la volontà e il cuore dove i fatti convincono più delle parole.

Ciao Giuseppe, piccolo Angelo in Paradiso, anche noi stiamo dalla tua parte.

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Al Giardino della Memoria vince la Vita, non la mafia

Il piccolo Giuseppe Di Matteo sarà ricordato domani Martedì 9 maggio 2017 con una manifestazione di carattere nazionale, dall’Arcidiocesi di Monreale in collaborazione con il Parlamento della legalità Internazionale. Una piccola cerimonia si terrà in contrada Giambascio, nel luogo dove i carnefici della mafia lo sciolsero nell’acido, dopo 779 giorni di prigionia, volendo punire con questo terribile gesto il padre diventato collaboratore di giustizia.

Pubblichiamo con immensa gioia il messaggio di solidarietà che è giunto da parte del Sottosegretario di Stato Ministero della Giustizia, l'On. Cosimo Maria Ferri, socio del Parlamento della Legalità Internazionale al presidente, il prof. Nicolò Mannino.

"Carissimo  Nicolò,

desidero esprimerle i miei più sentiti e affettuosi ringraziamenti
per l'invito al Raduno Interprovinciale in ricordo del piccolo Giuseppe Di Matteo e di tutti i bambini vittime di violenza, che si terrà il prossimo 9
maggio presso il Giardino della Memoria in provincia di Palermo,
rammaricandomi di non poter intervenire di persona ad un momento di riflessione così
toccante.

Devo dire sono stati pochi i casi di cronaca mafiosa a rimanere
così indelebilmente impressi nella memoria collettiva del Paese quanto l'omicidio
del piccolo Giuseppe Di Matteo. Un omicidio terrificante nella sua
spietatezza che, dopo le stragi di Capaci e Via D'Amelio, ebbe però l'effetto di
aumentare l'orrore verso il fenomeno mafioso. Le verità processuali che emersero in
quegli anni e da quei reati hanno avuto l'indiscutibile merito di fornire
l'esatta contezza del volto disumano della mafia.

Le vittime di mafia e i loro familiari sono lì a ricordarci, ogni giorno,
quanto sia stato tragico il saldo pagato all'impegno della lotta alla
criminalità organizzata. Lo Stato e le istituzioni hanno, pertanto, il dovere
di perpetuare il ricordo di tale esempio. Per questo, ad iniziative come
quella in oggetto non può che andare il mio plauso più convinto.

A tal proposito, con legge 8 marzo 2017 n.20, il Parlamento ha
inteso unanimemente riconoscere il 21 marzo quale Giornata nazionale della
memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime della mafia, riconoscendo nel
giorno di primavera un simbolico momento di riscatto contro l'oscurità, in
nome della verità e della giustizia sociale.

Con l'auspicio di altre iniziative simili di incontro, vi giungano i miei auguri più sinceri.

Cosimo Maria Ferri

Sottosegretario di Stato Ministero della Giustizia
Under Secretary of State
Cosimo Maria FERRI"

 

Pietro Dragone

Nasce a Verona l'Ambasciata dell'Amore

Verona, 06.05.2017 – Ha avuto luogo ieri la manifestazione che ha visto l’apertura, per la prima volta in Veneto, di un’Ambasciata del Parlamento della Legalità Internazionale.

Le ambasciate rappresentano sul territorio nel quale vengono installate, il centro operativo e il cuore pulsante delle attività intese a contrastare le mafie e i soprusi di stampo criminale.

Ma in questo caso, oltre che essere il centro operativo di azioni culturali antimafia, sarà anche un centro di amore, un punto dove trovare conforto e speranza. Non a caso quindi, questa nuova Ambasciata inaugurata nel capoluogo veneto verrà battezzata come “Ambasciata dell’Amore”.

Ad accogliere il prof. Mannino, fondatore e presidente del Parlamento della Legalità Internazionale, nell'Istituto comprensivo 10 Verona Borgo Roma Est, il dirigente scolastico, il dott. Domenico Luigi Bongiovanni insieme a centinaia di studenti che hanno accolto con entusiasmo il messaggio proposto durante la "lezione".

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Più tardi il prof. Mannino ha proposto a tutti i presenti, autorità e ragazzi, di stabilire l'Ambasciata dell'Amore nel reparto Ospedale di Borgo 30, dove risiede una sezione scolastica di 40 bambini, vittime di leucemia e tumore, che ogni giorno insieme ai docenti e alle famiglie affrontano un'esperienza dolorosa e a volte tragica.

La proposta subito accolta con l'unanimità degli assensi dei presenti e verbalizzata subitaneamente in centinaia di lettere raccolte in cinque buste gialle, che alla fine della manifestazione sono state consegnate a Nicolò Mannino.

Qui, in questo reparto dell'ospedale, il presidente del PdLI vuole fortemente essere presente per combattere il dolore con una cultura di speranza.

Al Circolo Ufficiali dell'Esercito di Verona è stata poi scoperta dai giovani del Parlamento della Legalità Internazionale e Multietnico dell'I.I.S.S. Francesco Ferrara di Palermo la scultura inaugurale, simbolo dell'Ambasciata dell'Amore alla presenza del Sottosegretario di Stato alla Difesa, l'On. Domenico Rossi, che da anni ormai accompagna per mano l'associazione antimafia del prof. Mannino.

Da oggi a Verona, nei luoghi dove questo messaggio di speranza è stato lanciato, qualcosa comincerà pian piano a cambiare. L'obiettivo del Parlamento della Legalità Internazionale è profondamente quello di sostituire al puzzo del compromesso il fresco profumo di libertà.

E Verona, lo vuole fortemente.

 

Pietro Dragone

 

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Il sindaco di Verona Tosi consegna al prof. Mannino la prestigiosa medaglia della Città di Verona

Verona, 05.05.2017 - Si è svolta oggi a Verona la manifestazione che ha visto l'apertura, per la prima volta in Veneto, di un'Ambasciata del Parlamento della Legalità Internazionale.

Il sindaco di Verona Flavio Tosi consegna al prof. Nicolò Mannino, presidente del Parlamento della Legalità Internazionale, la prestigiosa medaglia della  Città di Verona.

Più tardi invece, al circolo ufficiali dell'Esercito di Verona Nicolò Mannino è stato premiato di nuovo dall'On. Domenico Rossi  Sottosegretario di Stato alla Difesa che gli ha consegnato la medaglia del sottosegretariato del Ministero della Difesa.

Tutto ciò al momento dell'insediamento dell'Ambasciata dell'Amore che ha visto come primo gesto lo scoprimento di una scultura che sarà donata ad un ospedale di Verona che cura bambini malati di leucemia e cancro.

Le ambasciate rappresentano sul territorio nel quale vengono installate, il centro operativo e il cuore pulsante delle attività intese a contrastare le mafie e i soprusi di stampo criminale.

Questa nuova che è stata "battezzata" oggi nel capoluogo veneto si intitola "Ambasciata dell'Amore".

Sono più di venticinque anni che l'azione antimafia portata avanti dal prof. Mannino, all'inizio affiancato dal giudice Borsellino fino alla sua morte e oltre. Un impegno che giorno dopo giorno continua sempre più veementemente a dar frutto e a far sentire la sua voce in Italia.

Il primo frutto di questa azione è stata la nascita dell'associazione antimafia Parlamento della Legalità Internazionale, che ha visto come suo primo presidente onorario il giudice Caponnetto, con il quale in Sicilia si è partiti a lanciare un messaggio di speranza in anni bui dell'Italia di fine secolo scorso.

Un'Italia che aveva paura del mostro che rapiva i suoi figli, li adescava, li corrompeva e quelli che non sottometteva, li uccideva: "Cosa nostra" (che il prof. Mannino ha cominciato piano piano a chiamare "Cosa loro"). E da questa paura, da questa psicosi di terrore che il "prof. antimafia", come nel tempo è stato appellato dai suoi studenti, ha cominciato a liberarci. E lo ha fatto attraverso un'azione di carattere culturale.

Seguendo l'insegnamento di nonno Nino Caponnetto che diceva che "la mafia ha più paura della scuola che della stessa giustizia", il prof. Mannino si è impegnato per cambiare l'acqua imputridita dal fetore del compromesso e dell'omertà per sfidare il pensiero mafioso anche astraendolo dal fenomeno storico mafioso siciliano.

Negli anni l'effervescenza dell'entusiasmo per un messaggio di speranza e legalità portato dal movimento culturale ha portato in Italia alla nascita di molte "Ambasciate" che diventano protagoniste sul territorio di una cultura all'insegna del riscatto sociale e della volontà di cambiamento.

Da oggi Verona è in casa del Parlamento della Legalità Internazionale così come l'associazione lo è a Verona.

Pietro Dragone

Intervista al prof. Nicolò Mannino su Rai3

Giornata della Legalità: Cultura per il Futuro" - Intervista del prof. Nicolò Mannino su Rai3.

"La mafia ha più paura della scuola che dei giudici perché prospera sull'ignoranza"!

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Abruzzo e Basilicata ricordano con il Prof. Mannino la figura di Falcone e Borsellino

Due eventi per ricordare Falcone e Borsellino.

In questo fine settimana il prof. Nicolò Mannino, presidente del Parlamento della legalità internazionale, è stato protagonista insieme a migliaia di ragazzi e delle autorità statali della commemorazione dei due giudici padri dell'antimafia.

Il primo che si è tenuto ieri 28 aprile a Penne (PE) e dal titolo "Senza memoria non c'è futuro" e il secondo che ha avuto luogo oggi 29 aprile a Tito (PZ) dal titolo "Cultura per il futuro".

Ambo gli eventi sono inseriti nel ciclo di conferenze commemorative del 25° anniversario delle stragi di Capaci e via D'Amelio, che videro vittima della mafia i giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino insieme agli uomini della loro scorta.

Il prof. Mannino, è stato accolto ieri al Palazzetto dello Sport di Penne, in provincia di Pescara, Abruzzo.

Ad accoglierlo il Sindaco di Penne, dott. Mario Semproni insieme al Sottosegretario si Stato alla Difesa, il Generale On. Domenico Rossi. Ospite d'onore il Presidente onorario del Parlamento della legalità internazionale, l'On. Pietro Grasso, Presidente del Senato.

Insieme al prof. Mannino, il vice presidente del Parlamento della legalità internazionale, Salvatore Sardisco. Ha moderato la conferena la prof. Filomena Iacurto, docente presso l'I.T.C.G. "G. Marconi".

Per l'occasione è stata inaugurata a Penne l'"Ambasciata della Rinascita" accolta con giubilo da una moltitudine di studenti che qui si sono dato appuntamento per ricordare insieme a tutte le autorità presenti in sala la figura di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Presente anche il comandante dei Vigili del Fuoco di Pescara, che ha portato avanti i soccorsi durante le calamità che hanno colpito l'Italia centrale negli scorsi mesi invernali.

E dall' Abruzzo la manifestazione si è spostata al Comune di  Tito sul sentiero della legalità con tanti studenti. Una vera festa.

A Tito l'incontro "Giornata della Legalità: Cultura per il futuro" si è tenuto nella Sala Don Domenico Scavone che ha visto partecipi gli alunni dell'Istituto Comprensivo locale.

Sono intervenuti il Preside, dott. Saverio Brienza, segretario regionale del S.A.P.Pe., che insieme al Sindaco di Tito, dott. Graziano Scavone e al Presidente del Consiglio di Istituto e comp. Ass. V. Scuola Tito, dott.ssa Loredana Bruno hanno accolto i relatori della giornata. Il prof. Nicolò Mannino insieme a Salvatore Sardisco, il dott. Giuseppe Masciari, ex imprenditore e Testimone di Giustizia e socio fondatore dell'Ass. "Legalità Organizzata" insieme al Consigliere Regionale Aurelio Pace.

Conclude la manifestazione la dott.ssa Federica Chiavaroli, Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia.

 

Pietro Dragone

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Renato Cortese al fianco del prof. Mannino e del Parlamento della Legalità Internazionale

Palermo 26.04.2017 - Si sono incontrati oggi due grandi personaggi della storia dell'antimafia italiana.

Da una parte il prof. Nicolò Mannino, Presidente del Parlamento della Legalità Internazionale e impegnato nella lotta alle mafie dal 1985 nelle scuole della Sicilia e di tutta Italia.

Dall'altra, il neo insediato Questore di Palermo, il dott. Renato Cortese. Alto, capelli ricci e barba brizzolata, sigaro toscano perennemente in bocca, per colleghi e amici è, semplicemente, il “cacciatore”.  E' lui che ha il merito di aver portato a compimento l'indagine che ha visto la cattura di “Zu’ Binu” Provenzano e del boss Strangio, ma anche di padrini del calibro di Pietro Aglieri, Giovanni Brusca, Pietro Vernengo.

Entrambi cittadini onorari di Corleone.

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Al questore è stato presentato il progetto culturale del movimento antimafia in vista dell'insediamento a Monreale della sede di presidenza e che si terrà il prossimo 22 maggio. Già in diverse occasioni il Questore Cortese aveva avuto modo di conoscere istituzionalmente il Parlamento della Legalità Internazionale, dal quale gli erano pervenute numerose lettere di stima e ringraziamento da parte di molti giovani aderenti al movimento antimafia.

«Sono al vostro fianco, - ha dichiarato Cortese al prof. Mannino - la Polizia di Stato vi è vicina! Il mio motto è “Va’ dove ti porta l’indagine”. Non il cuore. Non faccio teoremi, né salti in avanti. Bisogna restare sempre con i piedi per terra e cercare di capire il perché delle cose». Questo è lo spiazzante pragmatismo del Questore di Palermo scevro di sofismi e che va dritto all'azione sociale.

E infatti, oltre alla univocità e chiarezza di capacità dialettiche, il dott. Renato Cortese è anche un uomo professionalmente eccellente e a cui lo Stato Italiano deve molto. Ha messo a punto un metodo di lavoro basato sullo studio delle famiglie e sulla ricostruzione delle reti amicali dei ricercati, sulle intercettazioni mirate, i pedinamenti e l’uso di microfoni e microcamere wireless sui luoghi sospetti.

Dopo la laurea in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma e una carriera in Polizia sempre in prima linea, prima di dirigere la Squadra mobile di Reggio Calabria, è passato per il Servizio centrale operativo e ha guidato la sezione catturandi della Mobile di Palermo. In Sicilia, coi suoi uomini, ha scovato ricercati del calibro di Gaspare Spatuzza, Enzo e Giovanni Brusca, Pietro Aglieri, Benedetto Spera e Salvatore Grigoli. Ma la preda più ambita del suo “carniere” resta il padrino di cosa nostra Bernardo Provenzano, catturato a Corleone l’11 aprile 2006, dopo 43 anni di latitanza. “Quando lui sparì dalla circolazione, io non ero ancora nato”, raccontò Cortese dopo il blitz, giunto al termine di 42 giorni e notti d’appostamenti e otto anni di indagini massacranti.

Insomma un uomo ricco d'esperienza e di passione, sempre al servizio dello Stato e che mai si è tirato indietro dal fare il proprio dovere.

Un altra tessera preziosa che il prof. Nicolò Mannino ripone nel colorato mosaico del Parlamento della Legalità Internazionale e che insieme alla Polizia di Stato si dimostra solidale di finalità ed intenti con il cammino culturale dell'associazione antimafia.

 

Pietro Dragone

Attenzione, i giovani ci credono... e noi con loro

Palermo 24 aprile 2017 - Attenzione, i giovani ci credono... e noi con loro. «Si avvicina la chiusura di un anno scolastico siglato da un XXV Anniversario della strage di Capaci e via D’Amelio dove il tritolo dei carnefici della mafia spezzarono il corpo di Uomini e Donne che non si sono piegati alle logiche diaboliche del compromesso.

In questo mese di maggio e il due giugno, il Parlamento della Legalità Internazionale insedierà altre cinque Ambasciate dopo aver dato “corpo” a quella della Solidarietà a Valmorea in Provincia di Como presso la Comunità Sim-patia, all’Ambasciata della “Giustizia” presso il Provveditorato Regionale delle Carceri della Sicilia, della Musica a Cerda, dell’Armonia a Monreale, della Fratellanza all’Istituto Comprensivo Renato Guttuso di Palermo, a quella del Dialogo a Bagheria.

Adesso ci si prepara a insediare l’Ambasciata della Rinascita presso il Palazzetto dello Sport a Penne (Abruzzo), l’Ambasciata dell’Amore a Verona, l’Ambasciata del Tricolore presso la Base Aeronautica Militare di Birgi (Trapani), l’Ambasciata del Volontariato nel Bergamasco, l’Ambasciata della Legalità a Corleone e l’Ambasciata della Libertà il prossimo due giugno ad Acerra con il Festival della Legalità. Fatti, eventi, “pietre di inciampo” che si istallano per dar vita al “Tempio della Speranza” a quella Casa Comune che Papa Francesco ama segnalare nel mondo.

Mesi e mesi di ascolto, dialoghi, con migliaia di giovani incontrati nelle loro scuole, nelle sale di convegno, nelle palestre, nelle chiese, in tanti luoghi per un confronto ricco di sincerità e di tanto desiderio di un mondo più vero e autentico.

Sono loro, i bambini, gli adolescenti, i giovani, i veri artefici e protagonisti del nostro movimento, del Parlamento della Legalità Internazionale gli stessi che sbuffano quando sono invitati dagli adulti a incontri “antimafia”. Ma loro che ne sanno di compromessi, raccomandazioni, imbrogli, complotti. Loro sono innocenti e sanno dire solo qualche bugia mal pronunciata. Eppure c’è chi li invita ad ascoltare parole di plastica e poi a conferenza finita non sanno neanche chi era il relatore, tranne che non sia un nome noto o un volto televisivo. Ma questo i “grandi” l’hanno compreso. Tante lettere, email, arrivano dopo un confronto e in molti ci chiedono solo “come si fa ad essere felici ?” esiste Dio?, che senso ha amare se poi si viene traditi e abbandonati?, perché sperare in un mondo più vero quando i furbi ti sorpassano in nome di una illegalità travestita di onestà?. I giovani ci pongono tante domande e tu non puoi raccontare chi era pinocchio e come è finita la storia di Cappuccetto Rosso. No, no, a loro va fatta vedere la verità. E per fortuna per la “verità e la giustizia” abbiamo nomi da proporre e storie da raccontare.

Il calendario è pieno: dal Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa a Rocco Chinnici, da Pio La Torre, al Beato Pino Puglisi, dallo Statista Aldo Moro a Peppino Impastato, dal piccolo Giuseppe Di Matteo a Don Diana, da Rosario Livatino a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e altri, tanti altri... e qui vorrei indicare tutti quegli uomini e donne che nella ferialità della vita vivono con un solo pezzo di pane, qualche debito, tante lacrime e nessuna raccomandazione.

La vita vera non andrà mai sul palco delle conferenze e non conosce il protocollo degli interventi e neanche i nomi scritti in grassetto. No, la vita è un’altra cosa. Appartiene ai poveri, alla gente semplice che sa solo attendere e pregare, sperare piangere e allargare le braccia alla “volontà di Dio” certi che Lui non abbandona e sa “rovesciare i potenti dai troni e innalzare gli umili, ricolmare di beni gli affamati e rimandare i ricchi a mani vuote”.

Sì, queste sono parole cantate da Maria di Nazareth duemila anni fa, dinnanzi la cugina Elisabetta incinta (anziana e che tutti dicevano essere sterile) mentre le fa visita perché confortata dalle parole dell’Angelo “Nulla è impossibile a Dio”. Se le cose stanno cosi, allora chiediamo a Dio di scuotere il cuore dei “grandi” e mettere pace e conforto nel cuore degli umili, di offrire sogni a dimensione d’uomo e parlare la lingua della pace e della fraternità, di aiutare i bambini e i giovani a credere in presente a colori perché la felicità è un diritto non un desiderio di pochi. E noi in questo ci crediamo».

(Nicolò Mannino)